IL GENERALE CC ROBERTO CONFORTI

IL GENERALE CC ROBERTO CONFORTI

IL GENERALE DELLA CULTURA

LA PROFESSIONALITÀ ITALIANA

IL GENERALE DEI CC. ROBERTO CONFORTI

IL GENERALE DELLA CULTURA

Il giorno 20 maggio 2020, il nostro Presidente Nazionale l’investigatore privato Leonardo LAGRAVINESE, Maresciallo CC. a.r., ha partecipato ad un incontro organizzato dal dottor Ludovico GIPPETTO, giornalista, addetto stampa presso le ACLI di Palermo, in diretta su You Tube, per ricordare la figura del grande Generale della Cultura, Roberto CONFORTI, già Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Al seminario hanno partecipato: il critico e Storico dell’Arte prof. on. Vittorio SGARBI, la dott.ssa Alessandra CONFORTI Sost. Proc. Repubblica a Massa Carrara Figlia del Generale, dott. Alberto SAMONA’ Assessore alla Cultura della Regione Sicilia, dott.ssa Valeria LIVIGNI TUSA Soprintendente del Mare per la Regione Sicilia, M.llo CC. (a.r.) Fabrizio ROSSI, già in servizio presso il citato Comando Carabinieri.
Nel corso della Tavola Rotonda, innanzitutto, sono state esaltate le capacità di Comandante del Generale CONFORTI oltre alle sue alte doti umane sia nel comando che nei rapporti familiari, è stata anche decantata la grande professionalità dei componenti il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale da Lui magistralmente diretti.
Sono stati illustrati i progetti che hanno fatto emergere le capacità organizzative del Generale che, pur dando continui imput per stimolare l’operatività nelle indagini sviluppate in campo Nazionale ed Internazionali, ha curato l’organizzazione della ricerca Mondiale delle Opere d’arte.
Uno dei primi documenti creati dal Generale CONFORTI é il documento dell’Opera d’arte. Si tratta di una scheda, da conservare separatamente dal luogo ove si detengono i beni d’arte o, comunque, se non si dovesse avere questa possibilità, bisogna conservarla ben occultata; sulla scheda vengono riportati i dati riguardante l’opera in possesso, e dovrà esservi riprodotta la fotografia.
La documentazione predetta, in caso di malaugurato furto o smarrimento, permette di implementare l’archivio foto descrittivo delle opere d’arte da ricercare esistente presso il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, prima banca dati di Beni d’Arte da Ricercare esistente al Mondo.
Una volta inserito il bene da ricercare nel citato archivio, le possibilità di rintracciarlo e recuperarlo aumentano notevolmente in quanto si dà uno strumento importante ai Carabinieri che sviluppano le indagini. Di questo strumento si avvalgono tutte le altre forze di Polizia per raffrontarvi opere individuate nel corso di Operazioni di Polizia al fine di verificare se sono opere da ricercare.
La Banca dati é stata illustrata a diversi organismi Internazionali, sia Europei che Americani, ove il Generale CONFORTI ha presenziato ad incontri finalizzati allo scopo.
Il dialogo particolare si è avuto con l’Interpol e con il Ministero dell’Interno Francese che, sulla scia dell’esperienza dei Carabinieri Italiani, ha creato un Comando paritetico al nostro Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale denominato “Office Centrale pour la Répression des voles des oeuvre d’art”.
Nel frattempo, comunque, il Generale CONFORTI, che non aveva mai mancato di stimolare i suoi uomini nello sviluppare le indagini organiche alla vecchia maniera, cioè dall’acquisizione di notizie nell’ambiente dei trafficanti fino all’individuazione delle bande di ladri e ricettatori. Questa attività, che mai era stata interrotta, portò al recupero di numerosissimi beni d’arte trafugati in varie località Italiane ed Estere.
Il Maresciallo Rossi, interpellato, nel corso della Tavola Rotonda, ha riferito di aver partecipato a diverse operazioni di recupero di beni d’arte e, in particolare, ricordava una operazione di servizio, eseguita dal Maresciallo Lagravinese e dalla sua squadra,
nel corso della quale vennero recuperati numerosi beni d’arte che permisero di riempire interi saloni della sede del Ministero per i Beni Culturali.
Quando si parla del Generale CONFORTI non si può non parlare della triste storia che lo vide vittima di una vicenda giudiziaria, insieme al defunto Maresciallo Raffaele TARANTINO ed al nostro Presidente, il Maresciallo Leonardo LAGRAVINESE. Si trattò dell’ingiusto arresto, con detenzione in carcere, per il “falso ideologico” commesso in occasione del recupero della venerata Reliquia di Sant’Antonio, asportata nel corso di una rapina perpetrata dalla Basilica del Santo in Padova, dopo i contatti avuti con il capo della Mafia del Brenta Felice MANIERO, poi “pentito”. La vicenda giudiziaria si concluse con il completo proscioglimento nella successiva fase istruttoria.
Gli intervenuti, hanno evidenziato che il comportamento dei tre Ufficiali di Polizia Giudiziaria era stato messo in atto al solo scopo del recupero della Reliquia senza che al Bandito del Brenta fosse stato dato alcun beneficio, da lui richiesto, e senza che i Carabinieri avessero ricevuto alcun vantaggio di nessun genere.
Il ricordo di quella triste vicenda ha rinverdito nell’on. Vittorio SGARBI i motivi di risentimento verso quell’Autorità Giudiziaria e verso altri Magistrati facendolo inveire contro tutti.
Si é dato atto che l’on. SGARBI, al tempo dell’ingiusta detenzione, si recò nel carcere militare di Peschiera del Garda a visitare il generale CONFORTI ed il Maresciallo LAGRAVINESE, che ha sottolineato il beneficio psicologico di quella visita.

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